Wall Street non si riprende, Nasdaq -1%. Spaventa rialzo tassi Treasuries dopo dato. Euro torna sotto $0,99
Wall Street fallisce di nuovo il tentativo di recupero, a dispetto del trend solido dei futures che, nelle ore precedenti, aveva fatto sperare finalmente in una rimonta per la borsa Usa dopo la carrellata recente di sell off. Alle 16.30 ora italiana circa, il Dow Jones cede più di 100 punti (-0,45%); il Nasdaq Composite cede più dell’1%, lo S&P 500 fa -0,55%.
Pesa di nuovo la fiammata dei rendimenti dei Treasuries Usa, con quelli a due anni che balzano di 11 punti al 3,511%, dopo essere volati la scorsa settimana fino al 3,55%, al record dal 2007; quelli a 10 anni schizzano di 15 punti base, al 3,336%.
La borsa Usa soffre la diffusione del dato Ism servizi, che riporta lo spettro di una Fed più aggressiva nel percorso di rialzo dei tassi.
L’Institute for Supply Management ha comunicato che l’indice ISM dei servizi si è attestato ad agosto a 56,9 punti, meglio dei 55,5 punti attesi dal consensus di Dow Jones. E’ pur vero che l’altro dato diffuso oggi, l’indice Pmi dei servizi stilato da S&P Global, ha confermato invece la contrazione più forte per il settore dei servizi dal maggio del 2020. Ma gli investitori danno maggiore importanza all’Ism.
La borsa Usa riapre oggi dopo il lungo week end delle celebrazioni della Festa del Lavoro degli Stati Uniti (Labor Day si celebra negli Usa il primo lunedì di settembre).
Tra i titoli di mette in evidenza ancora il tonfo di Bed Bath & Beyond, che crolla del 14%, in rosso per la quinta sessione consecutiva e dopo la notizia shock del suicidio del suo direttore finanziario. Gustavo Arnal, dirigente di Bed Bath & Beyond, catena americana di negozi per la casa, si è suicidato lanciandosi dal balcone di un appartamento di un grattacielo. A renderlo noto il Dipartimento di polizia di New York.
Bed Bath & Beyond sta cercando di salvarsi ed evitare la bancarotta, con il licenziamento di circa il 20% dei dipendenti, la chiusura di circa 150 negozi e il taglio di diversi marchi di articoli per la casa. Il gruppo ha comunicato di aver ottenuto un finanziamento di oltre 500 milioni di dollari per sostenere le sue difficili condizioni finanziarie. Arnal è stato citato come imputato in una causa che accusa lui, Ryan Cohen e altri grandi azionisti di aver messo in atto uno schema di ‘pump and dump’ per gonfiare artificialmente il prezzo delle azioni della società. La causa è stata depositata il 23 agosto presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto di Columbia.
Wall Street riparte oggi dopo la chiusura negativa della sessione di venerdì scorso, seguita alla diffusione del report occupazionale Usa che, inizialmente, era stato accolti con favore dagli investitori.
Nel mese di agosto l’economia degli Stati Uniti ha creato 315.000 nuovi posti di lavoro, meglio del rialzo di 300.000 unità atteso dal consensus degli analisti, con gli economisti di Dow Jones che avevano previsto un aumento lievemente superiore, pari a +318.000 punti. Sostanzialmente, il dato è stato in linea con le stime.
Il rallentamento della crescita delle buste paga è evidente, se si considera che a luglio erano stati creati 526.000 nuovi posti di lavoro. Il tasso di disoccupazione è salito ad agosto al 3,7% dal 3,5% a fronte di un tasso di partecipazione alla forza lavoro salito al 62,4% rispetto al 62,1% precedente e al 63,4% precedente al periodo della pandemia.
La prospettiva di una Fed meno aggressiva sui tassi non ha risparmiato a Wall Street nuovi ribassi.
Il Dow Jones Industrial Average ha azzerato i guadagni di 370 punti incassati all’inizio della sessione, per scendere alla fine della seduta di 337,98 punti, o dell’1,1% circa, a 31.318.44.
Lo S&P 500 ha sofferto un calo dell’1,1% a 3.924,26, al valore di chiusura più basso dalla fine di luglio, mentre il Nasdaq Composite è sceso dell’1,3% a 11.630,86, riportando la prima scia ribassista di sei sessioni dal 2019.
Tutti i tre principali indici azionari della borsa Usa hanno chiuso la terza settimana consecutiva in rosso. Il Dow Jones e lo S&P 500 ha perso rispettivamente il 3% e il 3,3%, mentre il Nasdaq ha chiuso la settimana con una perdita del 4,2%.
Sul mercato del forex, occhi puntati sull’euro-dollaro, che ieri ha bucato per la prima volta dal 2002, ovvero in 20 anni, la soglia di $0,99, scontando l’annuncio del colosso energetico russo Gazprom che, venerdì scorso, contrariamente alle aspettative dei mercati, ha comunicato la decisione last minute di non riattivare il gasdotto Nord Stream 1.
Il gasdotto, che trasporta gas dalla Russia all’Europa, era stato sospeso inizialmente per soli tre giorni, lo scorso 31 agosto. Alle 16.30, dopo il recupero delle prime ore della sessione odierna, l’euro perde lo 0,30% nei confronti del dollaro Usa, tornando sotto la soglia di $0,99.