Wall Street: Nyse in preda a problemi tecnici. Diversi titoli sospesi: i nomi
Inizio di sessione turbolento per Wall Street, con il Nyse colpito da problemi tecnici.
Diverse le azioni sospese in Borsa Usa: il sito della Cnbc fa i nomi di Morgan Stanley, Verizon, AT&T, Nike e McDonald’s, spiegando che diversi titoli sono stati sospesi per eccesso di volatilità, a seguito di movimenti eccessivamente violenti che si sono verificati all’avvio della sessione odierna di Wall Street.
Ieri giornata positiva soprattutto per il Nasdaq: il listino tecnologico della borsa Usa ha chiuso la sessione della vigilia in forte rialzo, oltre il 2% per la seconda seduta consecutiva, dopo il +2,66% di venerdì scorso.
La febbre esplosa sui titoli tecnologici ha fatto sentire i suoi effetti anche sul VanEck Semiconductor ETF (SMH) che è schizzato ieri del 4,72%, riportando la sessione migliore dal 30 novembre scorso.
A Wall Street i buy hanno interessato le Big Tech come Tesla e Apple, schizzati rispettivamente del 7,7% e del 3,2%, sulla scia delle buone notizie che arrivano dalla Cina, ormai fermamente intenzione a proseguire nella fase di reopening della sua economia. Molto bene anche Netflix, Meta e Alphabet.
Nella sessione di ieri lo S&P 500 e il Dow Jones hanno guadagnato rispettivamente l’1,19% e lo 0,76%, mentre il Nasdaq è balzato del 2,01%.
Oltre che sulle trimestrali Usa, il focus rimane sulle prossime mosse della Fed di Jerome Powell.
Secondo i dati del CME Group, i mercati stanno prezzando una probabilità del 99,7% di una stretta monetaria da parte della Fed, per il prossimo 1° febbraio, di 25 punti base, che porterebbe il costo del denaro Usa al nuovo range compreso tra il 4,5% e il 4,75%.
Nel vivo della stagione delle trimestrali Usa, la conglomerata GE ha annunciato di aver terminato il quarto trimestre del 2022 con un utile per azione di $1,24, superiore agli $1,13 attesi dal consensus degli analisti intervistati da Refinitiv. Il fatturato si è attestato a $21,79 miliardi, meglio dei $21,59 miliardi previsti.
Il titolo è salito di oltre il 2% in premercato a Wall Street per poi virare in rosso.