Wall Street paga scatto tassi Treasuries Usa. Futures in lieve calo, focus su trimestrali Netflix-Tesla
Lo scatto al rialzo dei tassi dei Treasuries Usa deprime l’azionario globale, che torna a essere assillato dalla paura di un’inflazione ancora troppo alta per un periodo di tempo troppo lungo.
A Wall Street il focus è anche sulla stagione degli utili. Protagonista lo scatto di Netflix, dopo la pubblicazione di una trimestrale che ha messo in evidenza il balzo del numero degli abbonati più forte dai tempi dell’inizio della pandemia Covid.
Attenzione anche al titolo Tesla, con i conti del colosso guidato da Elon Musk che hanno deluso le attese del consensus.
Alle 7.30 circa ora italiana, i futures sui principali indici azionari Usa cedono lo 0,10% circa.
Poco più del 10% delle società quotate sullo S&P 500 ha riportato finora i conti. Di quelle che hanno diffuso le trimestrali, il 78% circa ha battuto le attese degli analisti.
Nella sessione di ieri, il Dow Jones Industrial Average ha perso 332,57 punti, -0,98%, concludendo la seduta a quota 33.665,08.
Lo S&P 500 è arretrato dell’1,34% a 4.314,60, mentre il Nasdaq Composite è sceso dell’1,62% to 13.314,30 punti.
I mercati azionari hanno scontato il balzo dei tassi dei Treasuries Usa: quelli con scadenza decennale hanno superato nella sessione di ieri la soglia del 4,9% per la prima volta dal 2007.
I tassi dei Treasuries a 2 anni sono saliti inoltre oltre il 5,2%, al valore più alto dal 2006.
Occhio anche ai tassi dei titoli di stato Usa a 5 anni, balzati fino al 4,937%, al massimo dal 2007.
La corsa dei tassi continua anche oggi, con i tassi dei Treasuries a 10 anni che scattano al 4,957%.
Grande attesa per il discorso che il presidente della Fed Jerome Powell proferirà nella giornata di oggi, alle 12 ora di New York.
Le parole di Powell potrebbero dare indicazioni utili sulle prossime mosse di politica monetaria della banca centrale americana, in vista della prossima riunione del Fomc, il braccio di politica monetaria della Federal Reserve, in calendario i prossimi 31 ottobre e 1° novembre.
I tassi dovrebbero essere lasciati invariati al range compreso tra il 5,25% e il 5,5%.