News Finanza Indici e quotazioni Wall Street post rialzo tassi chiude settimana nera. Per S&P 500 la peggiore da marzo 2020: tonfo -6%

Wall Street post rialzo tassi chiude settimana nera. Per S&P 500 la peggiore da marzo 2020: tonfo -6%

17 Giugno 2022 11:44

Si appesantisce il bilancio settimanale di Wall Street, dopo il forte tonfo della vigilia. Un autentico bagno di sangue, che ha colpito la borsa Usa il giorno dopo l’annuncio hawkish della Fed di Jerome Powell.

La banca centrale americana ha alzato i tassi Usa di 75 punti base, al nuovo range compreso tra l’1,5% all’1,75%, nel tentativo di scongiurare nuove fiammate dell’inflazione Usa.

Il Dow Jones ha terminato la sessione di ieri in calo del 2,42%, o di 741,46 points, a 29.927,07, bucando la soglia di 30.000 punti per la prima volta dal gennaio del 2021. Lo S&P 500 è capitolato del 3,25% a 3.666,77. Il Nasdaq Composite ha segnato un tonfo del 4,08% a 10.646,10, capitolando al valore più basso dal settembre del 2020.

Lo S&P 500 e il Nasdaq sono scivolati ulteriormente nella fase di mercato orso, concludendo la sessione della vigilia a valori rispettivamente in flessione del 24% e del 34% rispetto ai loro precedenti record; il Dow Jones è a un passo dal bear market, a un valore inferiore del 19% dal record intraday assoluto testato il 5 gennaio di quest’anno.

Ha prevalso sui mercati la paura di una recessione in Usa, che molti economisti vedono quasi certa, a causa delle strette monetarie aggressive che la Fed si sta impegnando a portare avanti, per far scendere l’inflazione al target prefissato dalla banca centrale americana, pari al 2%.

I futures Usa sono ora positivi, indicando una voglia di rimonta, ma il trend settimanale di Wall Street è pessimo:

lo S&P 500 si appresta a concludere la settimana in calo del 6% su base settimanale, al ritmo più forte (sempre su base settimanale) dal marzo del 2020, ovvero da quando il mondo si è risvegliato in preda alla pandemia Covid-19.

Tutti i sottoindici dello S&P 500 sono lontani di almeno il 15% rispetto ai loro recenti massimi, mentre l’indice benchmark Usa, come detto sopra, è praticamente in fase ormai conclamata di mercato orso.

Il Dow Jones, che ieri ha bucato la soglia di 30.000 punti per la prima volta dal gennaio del 2021, ha perso su base settimanale il 4,7%, soffrendo la sua 11esima settimana di ribassi delle ultime 12.

Il Nasdaq Composite è stato colpito in modo più pesante, e si avvia a concludere la settimana con un ribasso del 6,1%.