Wall Street: prevale cautela in attesa rialzo tassi Fed. Focus Tesla dopo nota JP Morgan
Wall Street cauta in attesa dell’annuncio sui tassi da parte della Federal Reserve guidata da Jerome Powell e dopo la sessione negativa della vigilia.
Il Dow Jones ha perso ieri 260,99 punti -0,77%, a 33.717,09. Lo S&P 500 ha ceduto l’1,3% a 4.017,77. Il Nasdaq Composite è scivolato dell’1,96% a 11.393,81.
I futures Usa confermano l’incertezza presente sui mercati. I futures sul Dow Jones, sullo S&P 500 e sul Nasdaq perdono lo 0,08%, lo 0,08% e lo 0,27%.
Grande attesa per il verdetto della Fed: il Fomc, il braccio di politica monetaria della banca centrale Usa, si riunirà oggi 31 gennaio, per annunciare la propria decisione sui tassi domani 1° febbraio. Il mercato scommette su un rialzo dei tassi sui fed funds di 25 punti base.
Nell’ultimo meeting del 2022, il Fomc ha alzato i tassi di 50 bp, portandoli al range compreso tra il 4,25% e il 4,5% e rallentando il passo degli aumenti dei tassi dopo quattro strette consecutive da 75 bp.
Le ultime proiezioni dei responsabili di politica monetaria – contenute nel dot plot – indicano tassi in aumento oltre il 5% quest’anno, livello a cui dovrebbero rimanere fino al 2024.
Gli indici azionari Usa sono reduci da un rialzo settimanale, che ha confermato il trend positivo di inizio anno (YTD year to date).
La scorsa settimana, il Nasdaq ha guadagnato il 4,3%, lo S&P 500 ha incassato un rialzo del 2,5% e il Dow Jones è avanzato dell’1,8%.
Lo S&P 500 si avvia a chiudere il gennaio migliore dal 2019, quando guadagnò quasi l’8%. L’indice benchmark di Wall Street è in rialzo del 5,2% YTD dopo aver perso il 19% nel 2022.
La paura per le prossime mosse della Fed si è riaccesa tuttavia ieri, complici anche le indiscrezioni riportate da Bloomberg, che hanno fatto riferimento alla scommessa short record nella storia che il mondo degli hedge fund ha lanciato contro i futures sui Treasuries. Una scommessa talmente potente che indica come l’industria dei fondi speculativi non sia poi così convinta che il rally che i titoli di stato Usa hanno messo a segno finora abbia validi presupposti per andare avanti.
Sul mercato dei titoli di stato, i tassi dei Treasuries Usa a dieci anni fanno comunque dietrofront al 3,548%, mentre i rendimenti dei Treasuries a due anni scendono al 4,244%.
Attesa per la carrellata di trimestrali Usa, che vedrà protagonisti i conti di titani del calibro di McDonald’s, General Motors, Apple, Meta Platforms, Amazon e Alphabet. Complessivamente, nel corso di questa settimana, comunicherà i conti il 20% circa delle società quotate sullo S&P 500.
Tra i titoli, focus sul titolo Tesla dopo l’altolà arrivato dall’analista di JP Morgan Ryan Brinkman.
“Il trend più debole di Tesla e il margine lordo su base adjusted del business delle auto, inferiore alle attese, sono arrivati prima dell’impatto dei forti tagli ai prezzi (decisi dal gigante), che saranno percepiti soprattutto all’inizio del primo trimestre – si legge nella nota di Brinkman – Di conseguenza, interpretiamo in modo negativo la traiettoria del margine e prevediamo che le attese del consensus sui margini verranno riviste al ribasso”.
L’analista di JP Morgan ha, di conseguenza, reiterato il rating ‘underweight’ di Tesla. Il suo target price, pari a 120 dollari, implica inoltre che le azioni del colosso EV fondato e gestito da Elon Musk potrebbero scivolare del 32% rispetto ai livelli attuali.
Dall’inizio dell’anno, una vera e propria febbre di buy si è riversata sul titolo TSLA: non per niente, YTD (ovvero dall’inizio dell’anno), Tesla ha letteralmente messo il turbo volando del 44% circa.