Wall Street si prepara a un avvio in rosso dopo tonfo vigilia. Debolezza per il dollaro
Per Wall si preannuncia una nuova seduta all’insegna dei ribassi, dopo la seduta della vigilia che è stata archiviata con i maggiori cali dallo scorso febbraio. E i future sui principali indici Usa si muovono in calo a tre ore dall’avvio delle contrattazioni in America: il contratto sul Dow Jones cede quasi l’1%, mentre quello sull’S&P 500 e il future sul Nasdaq 100 registrato un calo di circa lo 0,8 per cento. Ieri è stata una giornata da dimenticare per Wall Street che ha visto il Dow Jones cedere il 3,2%, mentre l’S&P 500 ha lasciato sul parterre il 3,3 per cento e il Nasdaq è scivolato di oltre il 4% (peggior tonfo fdal giugno 2016, post voto Brexit). Uno scenario su cui hanno pesato le dichiarazioni del presidente Usa, Donald Trump, che ha preso nuovamente di mira la Fed, arrivando a dire che la banca centrale Usa “sta impazzendo”. Nel commentare la possibilità che l’escalation della guerra commerciale degli Stati Uniti contro la Cina sia stata responsabile del forte tonfo che ha colpito Wall Street nella sessione di mercoledì, Trump ha detto che il problema che ha è “con la Fed”.
Uno scenario che ha portato anche al deprezzamento del dollaro. “Il crollo dei mercati azionari di ieri, alimentato da una fiammata di avversione al rischio (innescato da diversi fattori, dalla risposta cinese ai dazi americani, al rischio Italia, dalla risalita dei tassi americani che sta forse cogliendo il mercato impreparato ad altre questioni specifiche sul settore tecnologico americano), ha visto l’indice del dollaro calare di 0,3% e salire lo yen, e, in seconda battuta, il franco svizzero, in ottica di valute-rifugio”, commentano gli esperti dell’ufficio studi di Intesa Sanpaolo.