News Finanza Indici e quotazioni Wall Street tenta la ripresa dopo cali post Dimon (JP Morgan). Focus su calo petrolio post rumor Arabia Saudita

Wall Street tenta la ripresa dopo cali post Dimon (JP Morgan). Focus su calo petrolio post rumor Arabia Saudita

2 Giugno 2022 12:58

Oggi i mercati azionari Usa tentano la ripresa, dopo la chiusura negativa della vigilia: alle 13 circa ora italiana i futures sul Dow Jones salgono dello 0,35%, quelli sullo S&P 500 avanzano dello 0,45%, quelli sul Nasdaq crescono dello 0,64%.

Sono le azioni delle società che beneficerebbero in misura maggiore del calo dei prezzi energetici, in particolare del carburante, dunque i titoli delle compagnie aeree e dei gruppi attivi nel turismo, a salire in premercato.

Buy sui titoli American Airlines, Carnival Corp e MGM Resorts.

Prezzi del petrolio in forte calo dopo le indiscrezioni riportate dal Financial Times, secondo cui l’Arabia Saudita sarebbe pronta ad aumentare la propria offerta di petrolio nel caso in cui la produzione di oil della Russia dovesse scendere in modo significativo, sulla scia delle sanzioni imposte contro Mosca a causa dell’invasione dell’Ucraina.

Le quotazioni sono arrivate a cedere il 3%. I prezzi del Brent e del WTI sono ora in ribasso del 2,5%, rispettivamente a $113,30 e $112,30 circa al barile.

Ieri chiusura negativa di Wall Street, con il

Dow Jones sceso di 176,89 punti, o dello 0,5%; lo S&P 500 in calo di quasi -0,8% e il Nasdaq Composite in flessione dello 0,7%. Il sentiment di mercato è peggiorato sopratutto dopo l’alert lanciato dal numero uno di JPMorgan, il ceo Jamie Dimon.

“Preparatevi a un uragano economico che sarà provocato dalla guerra tra Russia e Ucraina e dalla Fed” di Jerome Powell.

Non è mancato l’alert sul petrolio, le cui quotazioni potrebbero, secondo il banchiere, volare fino a $150 o $175 al barile.

Con un discorso proferito di fronte a una platea di giornalisti e analisti, Dimon ha lanciato il seguente messaggio:

“E’ meglio che vi teniate pronti. JP Morgan lo sta facendo, e sarà molto conservativa con il suo bilancio”.

I fattori che scateneranno l’uragano economico saranno, secondo il ceo, principalmente due: il cosiddetto quantitative tightening, o QT, che ha preso il via proprio nella giornata di ieri, con cui la Fed di Jerome Powell si prepara a sbarazzarsi di quei bond che hanno ingolfato il suo bilancio; e la guerra in Ucraina, con il suo impatto sulle materie prime, inclusi beni alimentari ed energetici.

“Il mercato rimane nervoso, con un atteggiamento negativo che caratterizza l’inizio di giugno – ha commentato Rob Haworth, senior investment strategist presso la U.S. Bank Wealth Management, stando a quanto riporta la CNBC – L’inflazione rimane la preoccupazione principale, come messo in evidenza dai prezzi del petrolio più alti e dai timori dei consumatori emersi dal Beige Book della Fed”.