Wall Street verso avvio in calo all’indomani della Fed
Wall Street si prepara ad aprire la seduta odierna in territorio negativo, in scia alla valutazione della Fed sul lungo percorso di convalescenza dell’economia e per le preoccupazioni su di una seconda ondata di infezioni da coronavirus dopo che il Texas ha registrato 2.504 nuovi casi (la variazione giornaliera più elevata da quando è iniziata la pandemia). A circa un’ora e mezza dalla partenza i futures sugli indici statunitensi si muovono in calo: il contratto sul Dow Jones segna una flessione del 2,34%, quello sull’S&P500 arretra dell’1,91% e il future sul Nasdaq scivola dell’1,41%. Ieri la Borsa di New York ha chiuso in ribasso, ad eccezione del settore tecnologico che è stato risparmiato dalle vendite, permettendo all’indice Nasdaq 100 di mettere a segno un nuovo record storico sopra la soglia dei 10.000 punti (Tesla sopra i 1.000 dollari).
Ieri, la Federal Reserve (Fed) ha mantenuto i tassi di interesse invariati e ha indicato che probabilmente resteranno vicino allo zero fino al 2022 finché l’economia non si risolleverà dalle conseguenze del coronavirus. Nel comunicato ufficiale la banca centrale americana ha spiegato che “l’attuale crisi della sanità pubblica peserà molto sulla crescita dell’attività economica, sull’occupazione e l’inflazione nel breve termine e comporta rischi considerevoli per le prospettive economiche a medio termine”. Per il 2020, la Fed stima una caduta del Pil Usa del 6,5%, con successiva ripresa del 5% nel 2021.
“In sintesi – commentano gli analisti di Mps Capital Services – la Fed pur prendendo atto che la situazione è migliorata, rimane guardinga e conferma l’atteggiamento accomodante, stimando che saranno necessari quasi tre anni per l’economia prima di ritornare ai livelli pre-Covid”.