WebSoft, per Mediobanca nel 2021 l’ultima fiammata dei giganti di settore
Nel 2021 il giro d’affari aggregato delle 25 maggiori WebSoft mondiali ha toccato quota €1.584mld, pari al 90% del PIL italiano. Forse l’ultima fiammata del comparto. In un quadro di forze consolidato da tempo, Stati Uniti e Cina si sono spartite la quasi totalità dei ricavi: il 67% del fatturato WebSoft è stato generato dai colossi statunitensi, il 28% da quelli cinesi e solo il 5% dai gruppi di altri Paesi. Il trend è emerso da un’ìndagine annuale realizzata da Mediobanca.
La pandemia ha ulteriormente evidenziato il divario di velocità di crescita tra le WebSoft e le multinazionali manifatturiere: mentre le prime hanno accelerato (+50% i ricavi 2019-2021), le seconde hanno segnato solo un +7,6%. Il giro d’affari è sempre più concentrato: i primi tre player, Amazon, Alphabet e Microsoft, rappresentano la metà dei ricavi aggregati, con Amazon (€414,8mld, di cui il 50,9% generato dal retail), in prima posizione dal 2014, che ne concentra da sola oltre un quarto. Le multinazionali WebSoft continuano a brillare per redditività industriale. Con un ebit margin al 15,8% nel 2021 si posizionano al terzo posto nel confronto settoriale dopo le farmaceutiche (24,1%) e le Telco (15,9%). Se però ci si focalizza esclusivamente sull’anima digitale e si esclude l’e-commerce, il loro ebit margin vola al 25,8% primeggiando su tutti gli altri settori industriali. A fine 2021 la forza lavoro delle WebSoft contava quasi quattro milioni di persone in tutto il mondo, in aumento di oltre un milione di unità sul 2019, di cui +810mila dalla sola Amazon, regina indiscussa per numero di occupati: 1.608 mila a fine 2021.