Agenzia delle Entrate nel mirino degli hacker di Lockbit. Chiesto riscatto
Un presunto attacco hacker contro l’Agenzia delle Entrate con il quale sarebbero stati sottratti circa 78 giga di dati. La notizia arriva da Pierguido Iezzi, ceo di Swascan polo della cybersicurezza del Gruppo Tinexta, che ha reso noto l’attacco informatico ad opera della gang ransomware russa LockBit, come risulta da alcuni screenshot riportati.
“In riferimento alla notizia apparsa sui social e ripresa da alcuni organi di stampa circa il presunto furto di dati dal sistema informativo della fiscalità, l’Agenzia delle Entrate precisa di aver immediatamente chiesto un riscontro e dei chiarimenti a SOGEI SPA, società pubblica interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, che gestisce le infrastrutture tecnologiche dell’amministrazione finanziaria e che sta effettuando tutte le necessarie verifiche” dichiara l’amministrazione finanziaria guidata da Ernesto Maria Ruffini. LockBit avrebbe pubblicato nel dark web la notizia di aver sottratto tramite malware 78 giga byte di dati dalla Agenzia delle Entrate, intimando un ultimatum di cinque giorni per il pagamento del riscatto per la restituzione di documenti, scansioni, rapporti finanziari e contratti, di cui presto verranno pubblicati degli screenshot esemplificativi del materiale rubato.
Chi è Lockbit
Come scrive Kapersky, LockBit è un nuovo attacco ransomware in una lunga serie di cyberattacchi a scopo di estorsione. Precedentemente noto come ransomware “ABCD”, si è sviluppato sempre più fino a diventare una minaccia unica tra gli strumenti di estorsione. LockBit è una sottoclasse di ransomware nota come “criptovirus”, in quanto crea richieste di riscatto per il pagamento finanziario in cambio del decriptaggio.