Bollette pazze: imprese alle strette, i consigli per non farsi troppo male
E’ un grido disperato quello che hanno lanciato imprenditori di tutta Italia alle prese con bollette da importi esorbitanti che il più delle volte pongono a rischio la continuazione dell’attività.
Una situazione incandescente come ha denunciato pochi giorni fa anche Confesercenti secondo cui il caro energia pesa sulla fiducia delle imprese che iniziano a manifestare forti dubbi sulla capacità di gestione economica delle attività: con la situazione attuale, infatti, sono previsti aumenti fino al 140% dei costi energetici per i prossimi 12 mesi. Se nel 2020 e 2021 un bar spendeva in media 6.700 € per le bollette di luce e gas, nei prossimi dodici mesi, ipotizzando che gli aumenti attuali restino costanti, lo stesso bar spenderà 14.740 €. Un aumento del 120 % e un’incidenza sui ricavi aziendali che passa dal 4,9 % al 10,7 %.
Come tutelarsi? Non ci sono bacchette magiche, il problema è mondiale e l’Europa, da cui non si può prescindere sta facendo molto, così come il governo nazionale afferma l’Aduc, Associazione dei consumatori secondo cui c’è solo da ridursi il danno. Il che significa verifica offerte gestori considerando il proprio trend di consumi; modifica delle proprie abitudini nell’uso del servizio (orari accensioni e continuità delle stesse accensioni); pur se gli aumenti riguardano anche l’energia elettrica, si tratta di importi più contenuti rispetto al gas, per cui – sempre considerati alti rispetto al gas – al momento sono meno cari.
E’ bene quindi valutare l’uso di apparecchiature già in possesso e che in genere venivano emarginate rispetto a quelle a gas… fino a valutare cambio di apparecchiature/elettrodomestici puntando più sull’elettrico dice l’Aduc secondo cui di conseguenza per chi ha una struttura dell’esercizio commerciale che glielo consente, valutare il passaggio all’autoproduzione di elettricità: considerando incentivi pubblici per farlo e vendita del surplus energetico prodotto al gestore nazionale.