Dl Aiuti Bis: interventi da 17 mld per contrastare l’inflazione. Ecco le misure contro il caro bollette
17 miliardi di euro. A tanto ammonta il nuovo pacchetto di interventi contro l’inflazione voluto dal Governo Draghi, con il Consiglio dei ministri che ha dato ieri il via libera al Dl Aiuti Bis. Una cifra che va oltre le attese (pari a 14 miliardi) e che porta il valore complessivo dei sostegni varati quest’anno a superare la cifra di 50 miliardi.
“Queste misure si aggiungono a quelle per oltre 35 miliardi di euro che abbiamo approvato dall’inizio di quest’anno per mitigare gli effetti dei rincari sui cittadini e sulle imprese. Il totale delle misure di oggi è di 15 miliardi più circa altri 2 di misure aggiuntive: quindi si tratta di altri 17 miliardi che vanno ad aggiungersi ai 35 già approvati”, ha precisato il premier Draghi nel corso della conferenza stampa che si è tenuta ieri e ha aggiunto “parliamo di una grossa percentuale del prodotto interno lordo, più di 2 punti percentuali. Un altro aspetto importante è che interveniamo di nuovo a saldi invariati, quindi non ricorriamo a nessuno scostamento. Possiamo farlo perché l’andamento dell’economia è di gran lunga migliore del previsto”.
“Negli ultimi venti anni l’Italia non era mai cresciuta oltre il 2%, quindi questo confronto con il passato vede gli ultimi due anni a una crescita veramente straordinaria. Anche se vediamo le ultime previsioni del Fondo Monetario Internazionale, emerge che nel 2022 cresceremo più della Germania, della Francia, più della media dell’area dell’euro, più degli Stati Uniti”, ha precisato Draghi che però avvertito che non mancano le “nuvole all’orizzonte”. Rischi che si chiamano crisi energetica ma anche aumento del prezzo del gas, il rallentamento del resto del mondo e l’incertezza politica e geopolitica.
Le misure in pillole
Da qui la necessità del governo guidato dall’ex numero uno della Bce di agire su più fronti con una serie di misure per sostenere famiglie e imprese. In particolare, il decreto prevede un taglio del cuneo contributivo per i redditi inferiori a 35mila euro e l’anticipo ad ottobre della rivalutazione del 2% delle pensioni prevista per gennaio 2023. Gli sconti sulle accise sui carburanti sono previsti fino al 20 settembre e sono stati prorogati anche gli sconti sulle bollette.
Restando sul tema energia, nell’analisi odierna di Equita si ricorda che il nuovo DL aiuti Bis contiene ulteriori misure per 8,4 miliardi di euro dedicate alla riduzione dell’aumento dei costi energetici. Tra le misure incluse nella bozza di decreto c’è la sospensione degli oneri di sistema anche per il 4° trimestre del 2022; la riduzione dell’Iva, la conferma dei crediti di imposta ed i bonus sociali; il divieto di interruzione unilaterale di contratti di fornitura fino al 30 Aprile 2023. E’ stata inoltre citata dal ministro Cingolani la possibilità di estendere il cap al prezzo dell`elettricità (Decreto FER) per le produzioni rinnovabili da impianti: solari superiori a 20 KW che beneficiano del Conto Energia; ed eolici, idroelettrici, geotermici che non beneficiano di meccanismi incentivanti.
Codacons giudica insufficienti le misure varate e spiega quelli che definisce i punti “dolenti”
Critico il Codacons nei confronti delle misure contenute nel Dl Aiuti Bis. In particolare, l’associazione dei consumatori ha sintetizzato quelli che definisce i punti “dolenti” relativi al decreto.
– Carburanti. “Di fronte alla crescita dei listini alla pompa registrata nell’ultimo anno, limitarsi a prorogare lo sconto sulle accise non può bastare. Nonostante la riduzione delle accise già in vigore da marzo, oggi un litro di benzina costa il 13,4% in più rispetto allo stesso periodo del 2021, mentre il diesel è rincarato del 22,6% su base annua. Una escalation che si ripercuote non solo sulla spesa per il pieno, ma anche sui prezzi al dettaglio di una moltitudine di prodotti gettando, è il caso di dirlo, benzina sul fuoco dell’inflazione”, spiega il Codacons secondo il quale sarebbe servito “un intervento più incisivo e direttamente alla fonte sulla definizione dei prezzi dei carburanti”.
– Inflazione e Iva sugli alimentari. “Poiché l’inflazione continua a rappresentare la principale emergenza del Paese, con i prezzi che anche a luglio hanno fatto registrare rincari record avevamo chiesto di inserire nel decreto l’abbattimento dell’Iva per i beni primari, in modo da determinare una riduzione immediata dei prezzi al dettaglio e tutelare le tasche delle famiglie in questo momento di emergenza”, sottolinea l’associazione ricordando che la proposta sembra essere stata stralciata rispetto alle prime bozze.
– Energia e bonus. “L’esperienza del passato insegna che l’erogazione di bonus a pioggia non abbia aiutato l’economia e non abbia apportato benefici sul fronte dei consumi. Il bonus da 200 euro, esteso nel Dl Aiuti Bis a chi è stato escluso dal primo accredito, è totalmente inutile se non accompagnato da misure efficaci per salvaguardare sul lungo termine il potere d’acquisto”. E’ di questo parere il Codacons che si sofferma su alcuni numeri: “nel 2022 a causa dell’inflazione record una famiglia ‘tipo’ va incontro ad un aggravio di spesa pari a +2.457 euro annui, stangata che sale a +3.192 euro annui per un nucleo con due figli”. Secondo il Codacons, la strada da percorrere è quella del “contenimento strutturale dei prezzi, attraverso misure in grado di abbattere listini e tariffe e riportare le bollette di luce e gas a livelli accettabili, anche ricorrendo a tariffe amministrate”.